Codice Etico
Cari genitori, cari nonni, se siete venuti per vedermi giocare ricordate che:
L’ALLENATORE ………………… ha il compito di allenare
L’ARBITRO …….. di arbitrare
IO ……………… di giocare
DIVERTITEVI ANCHE VOI!
Il vostro compito è quello di incitare la squadra quindi NON PENSATE AI CONSIGLI TECNICI, NON URLATE mi mettete in confusione
NON INSULTATE L’ARBITRO E GLI AVVERSARI sono ragazzi come me
RICORDATE CHE HO IL DIRITTO DI SBAGLIARE Perdere non è una tragedia,
state sereni, godetevi la partita.
Nella prossima stagione sportiva la Società introdurrà al proprio interno il Codice Etico, uno strumento fondamentale che traccia le linee guida ed i principi a cui tutti dovranno attenersi, nell’interesse dei ragazzi: dirigenti, allenatori, tesserati e genitori.
Premessa
Il Codice Etico dell’ASD TEAM FIDENZA parte dalla considerazione che praticare uno sport sia un diritto universale ed inalienabile per ogni ragazzo e rappresenta un’esperienza fondamentale per una corretta ed equilibrata crescita dell’individuo. L’obiettivo del presente documento è quello di fissare le linee guida per un modello comportamentale positivo, nell’interesse e nella tutela dei bambini e dei giovani che praticano sport all’interno dell’ASD TEAM FIDENZA. I valori a cui il Codice si ispira incorporano i concetti di amicizia, di rispetto degli altri e di lealtà sportiva e comprendono la lotta contro ogni scorrettezza, violenza (sia fisica sia verbale), abuso, discriminazione e disuguaglianza nelle opportunità.
Copia del presente Codice Etico è pubblicata sul sito internet ufficiale della Società ed è portato a conoscenza di tutti i destinatari: dirigenti, allenatori, collaboratori, calciatori e genitori.
1. La Società
1.1 Si impegna ad operare nel pieno rispetto dell’ordinamento giuridico e sportivo vigente ed uniforma le proprie azioni e comportamenti ai principi di fair play, correttezza e trasparenza in ogni funzione, prestazione o rapporto. In particolare, si impegna a non compiere alcun atto diretto o indiretto, a condizionare artificiosamente lo svolgimento o il risultato di una gara, per assicurare a chiunque un indebito vantaggio nelle competizioni sportive;
1.2 Sostiene iniziative rivolte alla diffusione dello sport tra i ragazzi, promuovendo, con finalità educativa e formativa, attività legate ad una sana cultura sportiva, secondo principi etici e morali universalmente riconosciuti. Inoltre, promuove iniziative volte a sensibilizzare il proprio pubblico al rispetto delle squadre avversarie, dei loro sostenitori e della terna arbitrale;
1.3 Garantisce che il benessere psico-fisico dei ragazzi venga prima del successo sportivo, ed evita qualsiasi condotta atta ad arrecare pregiudizio alla loro salute e sicurezza, nella tutela delle esigenze e dei bisogni particolari dei giovani e dei bambini durante la delicata fase dello sviluppo. In particolare, rifiuta ogni forma di doping e si impegna a rispettare la normativa nazionale ed internazionale in materia di lotta al doping;
1.4 Si adopera affinché tutti i soggetti con responsabilità verso i tesserati, oltre ad avere comprovata qualifica ed esperienza sportiva, posseggano i necessari requisiti per formare ed educare i ragazzi;
2. Gli Allenatori, Dirigenti ed Accompagnatori
2.1 Mantengono in ogni occasione un comportamento esemplare, che costituisce un modello positivo per i giovani, evitando qualsiasi tipo di azione inadeguata e discriminatoria. Utilizzano un linguaggio confidenziale, ma sempre rispettoso, e pretendono lo stesso dai ragazzi. Si attivano per creare un ambiente positivo ed armonioso all’interno della squadra, non ammettendo alcuna manifestazione di bullismo e incoraggiando i ragazzi a rispettarsi l’un l’altro come individui, indipendentemente dalle loro abilità sportive;
2.2 Non adottano, né tollerano in alcun modo, qualsiasi atteggiamento aggressivo o mancanza di rispetto nei confronti della terna arbitrale, creando nella squadra un clima di cooperazione e collaborazione col direttore di gara. Sono i primi ad accettare le sue scelte, a riconoscerne l’impegno e a ringraziarlo a fine partita. Nel caso in cui abbia preso delle decisioni che richiedono un chiarimento, solamente alla fine dell’incontro ed in modo pacato, domandano gentilmente un approfondimento;
2.3 Sviluppano nella squadra un atteggiamento di lealtà e rispetto nei confronti degli avversari. Non tollerano le simulazioni, il gioco violento, la rissa o il linguaggio volgare, applicando sanzioni appropriate contro ogni tipo di comportamento sleale. Sono pronti anche ad allontanare dal campo un giocatore che commette queste infrazioni;
2.4 Contribuiscono a far vivere ai ragazzi un’esperienza positiva di sport, che li incoraggi a partecipare per tutta la vita ad una sana attività fisica. Evitano qualsiasi comportamento discriminatorio nei loro confronti e danno a tutti i ragazzi la possibilità di giocare ed esprimersi, indipendentemente dalle loro capacità tecniche. In particolare, dedicano la stessa attenzione sia ai giovani con maggiore talento sia a quelli di minore talento, sottolineando e premiando, oltre che i successi agonistici più evidenti, la progressione individuale e l’acquisizione di capacità personali;
2.5 Evitano di trattare i ragazzi semplicisticamente come piccoli adulti e non impongono loro aspettative sproporzionate alle effettive possibilità. Sono generosi con le lodi, quando sono meritate. Evidenziano ed incoraggiano le azioni e i comportamenti positivi. Fissano obiettivi raggiungibili. Pretendono la serietà, il rispetto degli orari e degli impegni assunti, ma sono ragionevoli nelle richieste, ricordando che gli impegni scolastici e familiari hanno la priorità;
2.6 Tutelano la salute, la sicurezza ed il benessere dei giovani atleti. Rispettano le indicazioni del medico sociale per stabilire quando un ragazzo infortunato può rientrare ad allenarsi e giocare. Mantengono un atteggiamento aperto e di collaborazione con le famiglie dei ragazzi;
3. I Giocatori
3.1 Mettono nello studio il massimo impegno, tenendo sempre presente che la pratica sportiva non deve influenzare negativamente il risultato scolastico e con la consapevolezza che un’equilibrata crescita in tutti i campi della vita è alla base di qualsiasi buon sportivo;
3.2 Praticano lo sport per divertirsi e stare insieme agli altri. Ma allo stesso tempo, si impegnano e si applicano con costanza, dando il meglio delle proprie possibilità, per crescere e migliorarsi. Non cercano la vittoria a tutti i costi, come unico obiettivo: gioiscono delle vittoria con umiltà e accettano la sconfitta con dignità;
3.3 Giocano con grinta, passione e determinazione, ma ricordano sempre di essere corretti, giocando secondo le regole del fair play e rispettando gli avversari, gli arbitri, i compagni e l’allenatore. Utilizzano in ogni occasione un comportamento educato e rispettoso, oltre che un linguaggio appropriato;
3.4 Seguono le indicazioni dell’allenatore e del personale di servizio, oltre ad attenersi strettamente ai codici di condotta della Società. Fanno il possibile per partecipare a tutti gli allenamenti e le partite, rispettando gli orari e gli appuntamenti fissati. Nel caso in cui non possono essere presenti, avvisano tempestivamente;
3.5 Custodiscono con diligenza il materiale sportivo in dotazione. In particolare, la divisa sociale è sempre curata ed in ordine, e viene indossata in ogni occasione, che sia partita, allenamento o evento. Hanno rispetto degli impianti e delle strutture della Società, evitando di arrecare qualsiasi tipo di danno. Trattano con cura le attrezzature che utilizzano e lasciano sempre in ordine gli spogliatoi;
4. I Genitori
4.1 Durante le partite, sostengono la squadra, non tifando contro gli avversari. Mantengono un atteggiamento consono, applaudendo le buone giocate ed i gesti tecnici, indipendentemente da chi li ha fatti. Rispettano sempre le decisioni degli arbitri e insegnano al proprio figlio a fare lo stesso. Non si lasciano andare a sterili discussioni con gli altri spettatori;
4.2 Mantengono sempre un atteggiamento equilibrato, non enfatizzando le vittorie e non drammatizzando le sconfitte. Evitano di suscitare nei confronti dei figli aspettative sproporzionate alle loro possibilità, apprezzando l’impegno e gli sforzi, non il risultato. Educano il proprio figlio al rispetto per l’allenatore, non interferiscono nelle sue scelte e non le criticano, scavalcando i ruoli. Se hanno dei dubbi o desiderano dei chiarimenti, chiedono gentilmente un colloquio in privato;
4.3 Riconoscono l’importanza dello sport nella crescita del ragazzo e creano le condizioni favorevoli alla sua pratica,aiutando proprio figlio a rispettare gli impegni assunti e a dedicargli un tempo adeguato;
5. Il Collegio Giudicante
La Società si impegna a promuovere condotte di massima vigilanza attiva al fine di prevenire, monitorare e segnalare senza indugio ogni condotta lesiva della lealtà sportiva. In particolare, si adopera per far rispettare il presente Codice Etico, individuando tempestivamente le infrazioni e valutando con attenzione ogni singolo caso, sia esso compiuto da giocatori, genitori, allenatori o dirigenti. Il mancato rispetto comporta un proporzionale provvedimento disciplinare: dal semplice richiamo verbale, alla comunicazione scritta, sino all’allontanamento, nei casi più gravi. A tal proposito la Società istituisce ogni anno, ad inizio stagione, un Collegio Giudicante che ha il compito di valutare tali violazioni ed adottare gli adeguati provvedimenti sanzionatori.